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Caratteristiche Tecniche di una Vetrata Isolante

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 Vetro
 Intercapedine (aria secca o gas)
 Distanziatore
 1° Barriera
 Disidratante
 2° Barriera

INTERCAPEDINE
Rappresenta lo spazio tra i due vetri riempito con aria secca (ottimo coibente). Gli spessori usualmente utilizzati sono di 6-9-12-15- 17- 19 millimetri. Fino ai 19 mm di spessore, maggiore é l’intercapedine d’aria, mantenendo immutati tutti gli altri elementi della vetrata isolante, minore risulta la Trasmittenza Termica. L’ulteriore aumento dell’intercapedine innesca, nell’aria contenuta all’interno, dei moti convettivi che annullano i miglioramenti ottenuti. E’ possibile diminuire ulteriormente la Trasmittenza sostituendo l’aria, presente nell’intercapedine, con gas nobili (Argon, Kripton). L’Esafluoruro di Zolfo (SF6), altro gas spesso utilizzato nelle vetrate isolanti, migliora le prestazioni acustiche.

DISTANZIATORE
Il distanziatore o profilo intercalare mantiene una distanza uniforme tra le lastre di vetro, contiene al proprio interno il disidratante e costituisce il supporto per il mastice butilico. Normalmente il distanziatore, di materiale non permeabile al vapore acqueo, è cavo e di colore grigio chiaro, tuttavia per assolvere specifiche esigenze estetiche, può avere differenti colorazioni. I profili utilizzati nelle vetrate isolanti sono conformi alle specifiche tecniche previste dalla certificazione UNI per le vetrate isolanti e, in vetreria, durante le fasi di lavorazione, vengono sottoposti ad accurati controlli per verificare la rispondenza ai requisiti previsti.

DISIDRATANTE
Il disidratante ha due funzioni; la prima è quella di adsorbire selettivamente l’umidità ambientale contenuta nell’intercapedine al momento della sigillatura finale della vetrata isolante, la seconda di eliminare quella minima quantità di umidità che, nel tempo, tende ad infiltrarsi, attraverso il sigillante, all’interno della vetrata. Questo accade perché il vetrocamera è un sistema chiuso, che contiene aria secca, dove il sigillante, sotto l’azione degli agenti atmosferici, non è in grado di assicurare l’assoluta ermeticità all’aria naturale esterna umida. Il disidratante è l’unico elemento della vetrata isolante che, essendo contenuto all’interno del distanziatore, risulta invisibile e quindi non controllabile, sebbene la vita della vetrata dipenda in modo sostanziale da esso (sarà tanto più lunga quanto maggiore è la sua quantità e migliore la sua qualità). Quando il disidratante si esaurisce e, quindi, non è più in grado di eliminare l’ulteriore umidità che entra all’interno dell’intercapedine, compare sui vetri la condensa. Alcuni disidratanti possono provocare l’adsorbimento e il deadsorbimento dell’azoto (unitamente all’ossigeno è uno dei principali componenti dell’aria che respiriamo) generando la variazione della pressione interna della vetrata isolante con conseguenti distorsioni, evidenti e talvolta vistose sulla stessa e sul sigillante. Al fine di evitare questi possibili fenomeni il disidratante utilizzato nelle vetrate isolanti, è del tipo a setaccio molecolare da 3 Angstrom. Per intercapedini fino a 9 mm di spessore, viene realizzato riempiendo almeno tre lati del perimetro, mentre nelle intercapedini di spessore superiore viene normalmente riempito almeno il semiperimetro. La qualità e l’efficacia del setaccio molecolare utilizzato viene giornalmente testata, con un’apposita apparecchiatura presente in vetreria e confrontata con i dati forniti dal laboratorio di controllo del produttore.

SIGILLANTE PRIMARIO
Le vetrate isolanti a doppia barriera vengono costruite con un primo sigillante butilico "detto primario" che svolge l’importantissima funzione di principale barriera alla penetrazione del vapore acqueo all’interno dell’intercapedine ed inoltre, assicura l’adesione delle lastre al distanziatore sia durante la fabbricazione del pannello sia durante tutto il tempo necessarie al sigillante secondario per sviluppare le proprie caratteristiche. Il butile utilizzato nelle vetrate isolanti viene costantemente controllato; sia per quanto riguarda il peso a metro lineare, che deve essere superiore a 3 grammi complessivi e sia per quanto concerne lo spessore dopo la pressatura. che deve risultare pari o superiore a 3 mm. Il cordolo di butile viene applicato. senza alcun punto di interruzione, su tutto il profilo intercalare. Qualora il profilo sia del tipe con giunti angolari viene assicurata anche la chiusura con butile dell’interstizio del canalino in prossimità dell’angolare stesso.

SIGILANTE SECONDARIO
Le funzioni del sigillante secondario (polisolfuro, poliuretano, silicone) sono principalmente due:

  • adesiva: aderire perfettamente ai vetri ed al canalino distanziatore evitando le sacche di ristagno d’aria (fiale o bolle).
  • meccanica: assicurare che il butile sia in grado di esercitare al meglio la propria funzione di barriera al vapore e quindi non venga sottoposto sotto l’azione dei carichi statici e dinamici del vetrocamera, a movimenti superiori alle proprie capacità.

Per assicurare che queste fondamentali funzioni del sigillante vengano adeguatamente svolte, i prodotti utilizzati per le vetrate isolanti, sono stati certificati dai fornitori secondo quanto previsto dalla norma UNI 10593/4. Il capitolato prevede, inoltre, che la distanza tra il bordo esterno del profilo e il bordo del vetro sia tale da assicurare come minimo 3 mm di sigillante secondario.




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